Team ObiettivoZero
Crediamo nella cultura del risparmio energetico, nell'utilizzo di fonti rinnovabili che siano in grado di sostituirsi per semplicità ed efficienza agli idrocarburi.
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Tra il 2040 e il 2050 il fotovoltaico arriverà a costituire il 23-29% della produzione elettrica a livello mondiale, abbattendo così in modo considerevole la quota attualmente associata al carbone. Una progressiva riduzione del costo legato alla realizzazione degli impianti (soprattutto nei Paesi emergenti) e un’efficienza sempre più elevata delle celle sono tra i fattori che accelereranno un trend in realtà già innescato.
In questo caso a spingere la diffusione dei veicoli elettrici saranno in primis le batterie al litio (ancora oggi unico vero tallone d’Achille), meno costose, più capienti e in grado dunque di assicurare un’autonomia in costante crescita. La logica conseguenza è un calo drastico nei consumi legati al petrolio e alle fonti di natura fossile. Trattandosi di una proiezione a lungo termine, va ovviamente presa con le pinze, ma i segnali che fanno ben sperare non mancano.
Si oppongono a questa visione, per ovvie (e comprensibili) ragioni, i grandi gruppi che operano nei settori della produzione di energia e di carburanti attraverso sistemi meno amici dell’ambiente: secondo ExxonMobil nel 2040 le rinnovabili arriveranno solo all'11% del mix e per British Petroleum le vetture alimentate a motore elettrico saranno nel 2035 solo il 6% di quelle in circolazione a livello globale.
Solamente il tempo saprà dire se quella formulata dallo studio britannico sia una previsione eccessivamente ottimistica oppure no, ma un costante riduzione nella domanda di carbone e petrolio sembra essere fuori discussione, con buona pace di chi oppone resistenza a un’evoluzione più sostenibile dell’approvvigionamento energetico e della mobilità.
Fonte: greenstyle