Team ObiettivoZero
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(Rinnovabili.it) – Entro il 2050 le fonti di energia rinnovabile produrranno quasi la metà dell’energia mondiale. A sostenerlo è oggi DNV GL, società norvegese di gestione del rischio che, nel suo primo Energy Transition Outlook, presenta alcune previsioni a medio termine per il settore energetico globale. I dati del rapporto, in realtà, suonano più come un avvertimento che come un pronostico. Secondo la società la domanda globale di petrolio potrebbe raggiungere il picco nel 2022, lasciando da quel punto in poi sempre più spazio al gas e alle energie pulite. Quasi inesistente lo spazio del carbone il cui apice è già stato raggiunto e superato.
E se nel 2050 il gas diverrà la più grande fonte di energia fossile del mondo (il picco dovrebbe però raggiungerlo già nel 2035), alle fonti rinnovabili è riservato un piazzamento di tutto rispetto dal momento che potrebbero coprire quasi la metà della produzione energetica mondiale. Una crescita, quella delle green energy, condotta soprattutto da eolico e fotovoltaico. Nel dettaglio il vento rappresenterà entro 33 anni il 14% dell’approvvigionamento globale, un punto percentuale al di sopra del fotovoltaico.
Numeri che crescono ulteriormente concentrandosi solo sul mix elettrico. Secondo l’Energy Transition Outlook, infatti, per la stessa data l’energia eolica coprirà il 36% della produzione mondiale di elettricità, con due terzi del suo contributo legati esclusivamente a progetti onshore. Il merito di questa accelerazione è anche nel rapido calo dei costi tecnologici, valutato per le turbine di circa il meno 16% rispetto a oggi, e del meno 18% per il fotovoltaico. La transizione che si prospetta avverrà “senza un aumento significativo della spesa totale annua”, tagliando sempre più la percentuale sul PIL.
Gli analisti di DNV GL spiegano anche che l’efficienza energetica migliorerà più rapidamente della crescita economica mondiale a causa della rapida elettrificazione del sistema energetico mondiale, portando ad un ristagno della domanda a partire dal 2030. A partire dal 2020, inoltre, si dovrebbe attendere un’accelerazione nella diffusione dei veicoli elettrici, sia per i mezzi leggeri che per quelli pesanti: entro il 2022 dovrebbero raggiungere la parità di costo con i veicoli a combustione interna e, entro il 2033, metà delle nuove vendite di veicoli leggeri a livello mondiale sarà elettrica.
“Il profondo cambiamento esposto nella nostra relazione ha implicazioni significative sia per le aziende storiche che per le nuove imprese energetiche. In definitiva, sarà la volontà di innovazione e la capacità di muoversi con rapidità a determinare chi è in grado di restare competitivo in questo nuovo paesaggio energetico”, afferma Remi Eriksen, presidente e amministratore delegato di DNV GL. “L’industria ha già preso iniziative coraggiose, ma ora deve compiere passi più grandi”.