Team ObiettivoZero
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Forse non tutti lo sanno ma esistono diverse tipologie di impianti fotovoltaici che funzionano a seconda delle esigenze e necessità del consumatore, ad esempio se l’abitazione non è connessa alla rete elettrica o in base al proprio fabbisogno energetico.
In tal senso gli impianti fotovoltaici possono essere progettati ed installati in tre modi differenti:
Tali strumenti sono realizzati con lo scopo di raccogliere ogni minimo raggio solare. Vediamoli dunque uno ad uno per capire, quale tra questi, potrebbe essere ideale per il tuo specifico caso.
Quando si parla di impianti fotovoltaici Grid Connected, ci si riferisce ai sistemi connessi alla rete elettrica nazionale.
Ciò significa che nel momento in cui un impianto fotovoltaico non produce energia, questa viene presa dalla rete elettrica a cui si fa affidamento. A sua volta, nel momento in cui l’energia prodotta avanza - quindi non autoconsumata -, viene contabilizza costituendo un credito per l’utente.
L’energia in “eccesso” viene dunque remunerata dal GSE (Gestore dei servizi energetici) attraverso il contratto Scambio sul Posto.
Gli impianti Grid Connected sono molto diffusi in Italia, in quanto soluzione primaria ed unica da quando il fotovoltaico ha iniziato ad essere considerato un investimento.
Scegliere un impianto Grid Connected significa godere di numerosi vantaggi quali: un’energia elettrica sempre fornita, anche quando l’impianto non funziona, e la possibilità di beneficiare della detrazione fiscale prevista al 50%.
Nei casi in cui l’abitazione è sprovvista di allaccio alla rete elettrica, la tipologia Stand Alone - detta anche ad Isola - rappresenta la soluzione ideale. Un sistema che garantisce un’erogazione costante di energia elettrica.
In tal senso nel caso in cui l’energia non viene usata, essa si immagazzina in accumulatori (batterie al piombo) per poi essere rilasciata nel momento in cui l’impianto non produce. Questi impianti sono a bassa tensione, generalmente a 24 o 48 volt, e sono i sistemi principalmente usati in Italia per camper o baite di montagna.
A questo punto è importante sottolineare che la scelta di questo tipo di impianto non è esclusiva a coloro che non hanno la possibilità di un allaccio alla rete nazionale, bensì possono usufruirne anche coloro che non desiderano dipendere dai fornitori di energia elettrica.
Tuttavia per scegliere un impianto fotovoltaico ad Isola è fondamentale valutare i propri consumi medi, al fine di disporre di un sistema adeguato a rispondere al fabbisogno energetico. Per questo valido motivo è bene trovare il sistema perfetto, che non sia ne troppo grande (accumulare energia senza consumarla per lungo tempo, potrebbe interferire sulla vita utile del sistema) e nemmeno troppo piccolo.
Inoltre anche per gli impianti fotovoltaici Stand Alone è possibile godere delle detrazioni previste al 50%.
Gli impianti Storage derivano dall'unione tra Grid Connected e Stand Alone. Un sistema già conosciuto e altamente impiegato che, tuttavia, ha avuto una diffusione in Italia soltanto negli ultimi anni.
Comprendere il funzionamento di questo “modello” è senz'altro utile per arrivare ad una scelta definitiva:
Se l’energia prodotta dall'impianto fotovoltaico alimenta, innanzitutto, le utenze richieste dall'abitazione, quella in “eccesso” viene accumulata in batterie (sistema di accumulo) sino al loro completo caricamento. Successivamente a questo, l’ulteriore energia residua viene ceduta alla rete tramite il contratto Scambio sul Posto.
Quindi nel caso in cui l’impianto fotovoltaico non produce, l'inverter alimenta l’abitazione prelevando l’energia accumulata dalle batterie. Al termine di questa interviene la rete elettrica nazionale.
Se si investe in un inverter all'avanguardia è anche possibile gestire contemporaneamente tutte e tre le fonti di energia elettrica.
Con il sistema Storage è possibile avere a disposizione una percentuale di energia prodotta e autoconsumata sino al 60/70% a differenza, ad esempio, del sistema Grid Connected che garantisce solo un 30%.
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