Team ObiettivoZero
Crediamo nella cultura del risparmio energetico, nell'utilizzo di fonti rinnovabili che siano in grado di sostituirsi per semplicità ed efficienza agli idrocarburi.
Libera la tua energia con noi.
Il fenomeno Global Climate Strike portato avanti dalla svedese Greta Thunberg ha mosso il mondo, chiamando i giovani e non solo, a farsi avanti.
Se all'apparenza si pensa che questa consapevolezza sulla salvaguardia del pianeta sia sbocciata negli ultimi mesi, i dati di Publicis Media e Bei affermano il contrario. Pare infatti che la coscienza verso il green sia radicata negli italiani da almeno qualche anno.
Vediamo allora cosa è cambiato.
Sicuramente il movimento studentesco sostenuto da Greta ha innalzato il livello di interesse verso il rispetto ambientale, tuttavia i dati parlano da sé.
Publicis Media Italy rivela che tale coscienza era già presente tra gli italiani, e che rispetto al 2017 è addirittura aumentata la percentuale di coloro che desiderano un ambiente più pulito.
Una volontà che non si ferma soltanto alle parole (il 15 marzo sono stati generati solo in Italia 34 mila contenuti) ma che si mostra in piazza: 370 mila italiani - giovani e adulti, politici e genitori - si sono uniti per una giusta causa.
Ecco che la salvaguardia del pianeta è diventato trending topic: infatti negli ultimi due anni, in Italia, 8 su 10 dei primi retweets sono tutti relativi al movimento #FridayForFuture.
Non solo, sempre dallo studio di Publicis Media è emerso che il Bel Paese è stato il terzo europeo per interesse virtuale, seguito da UK e Germania, con più di 690 mila contenuti.
Tuttavia come già sottolineato, la coscienza per il rispetto ambientale non è una conseguenza della manifestazione anzi, un altro esempio a ragione di ciò è il cambiamento delle abitudini italiane.
Gli italiani stanno cambiando le loro abitudini. A dirlo è Bei (Banca Europea per gli Investimenti) in collaborazione con YouGov (società interazione di analisi dell’opinione pubblica) che mostra come il 79% della popolazione italiana tenga conto del potenziale impatto sul clima di un prodotto o di un servizio.
E ciò che rende ancora più interessante questo dato, è che supera di gran lunga la media europa attestata al 67%. Cosa significa? Che gli italiani, in particolare gli over 50, al momento dell’acquisto prestano molta attenzione all'impatto ambientale.
Ciò vale anche per quei consumatori che hanno modificato la propria ideologia di consumo: rispetto al 2017, + 14,6% di persone pensano che le aziende dovrebbero assicurarsi che i loro processi produttivi e prodotti non danneggino l’ambiente. Alcuni dichiarano anche di essere disposti a pagare di più per l’acquisto di prodotti green.
Pertanto al di là del picco dato dalla manifestazione, gli italiani sembrano proprio essere interessati alla salvaguardia del pianeta.
E ancora, un’altra ricerca condotta dall'Osservatorio 2018 Anie Rinnovabili rivela un aumento del +9% di impianti rinnovabili, che riguarda sia le centrali idroelettriche, sia quelle eoliche e fotovoltaiche.
Sì, anche il fotovoltaico è in crescita del +6% ma di certo non è abbastanza. La strada è ancora lunga e noi speriamo solo di raggiungere la percentuale necessaria entro il 2030, come previsto dagli accordi di Parigi.
A questo punto ti chiedo: cosa aspetti?
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