Team ObiettivoZero
Crediamo nella cultura del risparmio energetico, nell'utilizzo di fonti rinnovabili che siano in grado di sostituirsi per semplicità ed efficienza agli idrocarburi.
Libera la tua energia con noi.
Le energie rinnovabili rappresentano una delle aree di punta della 'green economy' non solo a livello nazionale ma anche internazionale.
Queste energie “pulite” soddisfano tutti i principali pilastri dello sviluppo sostenibile: quello ambientale, economico e sociale.
Il solare ha un potenziale occupazionale stupefacente, ineguagliabile rispetto a qualsiasi altra tecnologia energetica ed è particolarmente adatto ad aiutare le ex regioni carbonifere a passare all'energia pulita.
Ecco che, la green economy non fa bene solo all’ambiente, ma è in grado di alimentare l’economia e l’occupazione.
Al di là degli obiettivi climatici, i governi stanno dando la priorità alle energie rinnovabili come motore di una crescita economica a basse emissioni di carbonio riconoscendo le numerose opportunità occupazionali create dalla transizione.
Nell’ottica di una società fondata sull’economia circolare, il mondo del rinnovabile trova sempre più spazio:
merito di una sensibilità crescente verso i temi ambientali, ma anche di una tecnologia che costantemente si evolve nella direzione di soluzioni sempre più verdi.
Lo sviluppo delle fonti rinnovabili rappresenta dunque un'opportunità di conquista dei nuovi mercati, di crescita industriale, e di contributo alla competitività delle economie nazionali, che promuove nuove attività e nuove professioni.
La transizione energetica, sostenuta dall’elettrificazione, nel 2030 produrrà un aumento netto della produzione industriale in Europa fino a 145 miliardi di euro.
Di questi fino a 23 saranno in Italia.
Non solo: l’occupazione nell’Unione registrerà un incremento di massimo 1,4 milioni di posti di lavoro, di cui fino a 173mila nel nostro Paese, mentre il passaggio alle tecnologie elettriche consentirà risparmi legati all’inquinamento per circa 3 miliardi di euro.
Lo studio pubblicato da Eurofound, l’agenzia europea per le politiche sociali e del lavoro, Employment implications of the Paris Climate Agreement, ha stimato come cambierebbe il sistema produttivo europeo se tutti i Paesi fossero coinvolti a realizzare un’economia a basso impatto ambientale, riducendo le emissioni di anidride carbonica in tutti i settori (trasporti, edilizia, generazione elettrica, ecc.) come richiesto dagli accordi internazionali sul clima e investendo massicciamente in fonti rinnovabili.
Nel 2018, le energie rinnovabili hanno dato lavoro a 11 milioni di persone nel mondo, secondo l'Annual Review redatto dall’Agenzia internazionale IRENA nel 2019.
Il solare fotovoltaico e l’eolico rimangono le industrie più dinamiche del settore energetico rinnovabile: con un terzo dei nuovi occupati totali, il fotovoltaico mantiene il primo posto nel 2018, davanti ai biocarburanti liquidi, all’energia idroelettrica e all’eolico.
Sebbene l'Asia si confermi leader nei posti di lavoro nelle rinnovabili, l'Unione Europea si piazza al secondo posto:
qui si concentrano circa 1,2 milioni di posti di lavoro dedicati alle energie rinnovabili con Germania, Gran Bretagna, Francia, Spagna e Italia che fanno la “parte del leone”.
Nell'ipotesi di massima potenzialità delle opportunità, l'occupazione italiana 'lorda' nel settore delle rinnovabili potrebbe raggiungere, secondo le più rosee aspettative, le 250mila unità con una predominanza delle biomasse, del fotovoltaico e dell'eolico.
La maggior parte delle occupazioni create fino a questo momento dallo sviluppo delle fonti rinnovabili è composta da lavori tradizionali, come commessi, meccanici, camionisti, ecc.
Anche se si tratta di soggetti che non hanno in realtà mutato le proprie pratiche lavorative, svolgono quotidianamente nuove mansioni dovute a mutamenti in chiave “pro-ambientale” delle politiche d'impresa, che li rendono a tutti gli effetti dei “lavoratori green”.