Superbonus 110% fotovoltaico: come funziona?

Il Superbonus del 110%, che è stato di recente prorogato fino a giugno 2022, è applicabile anche al settore fotovoltaico ed ai sistemi di accumulo.

Ma di cosa si tratta esattamente e come funziona?

 

 

Superbonus 110% fotovoltaico: cosa dice il Decreto?

Il Superbonus, ossia la detrazione del 110% per la riqualificazione energetica degli immobili civili, che comprende anche gli impianti fotovoltaici ed ai sistemi di accumulo nell’ottica di migliorare la classificazione energetica degli edifici e quindi di ridurre le emissioni di CO2.

 

È possibile beneficiare della detrazione se l'installazione degli impianti fotovoltaici è effettuata: sulle singole unità familiari che fanno parte dello stesso condominio, sulle parti comuni di un edificio, su unità immobiliari funzionalmente indipendenti che presentano un accesso autonomo dall'esterno e su edifici unifamiliari.

 



Il Decreto si applica soltanto a persone fisiche e condomini, sono escluse le imprese.

La detrazione viene riconosciuta su un ammontare complessivo delle spese non superiore ai 96.000 euro, e comunque nel limite di spesa di euro 2.400 (ridotto a 1600 in caso di ristrutturazione edilizia) per ogni kW di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico.

 

Per quanto concerne i sistemi di accumulo da abbinare al fotovoltaico, c’è poi un massimale di spesa di 1.000 euro per ogni kWh di capacità di accumulo.

 

Quali condizioni da rispettare?

Bisogna però fare attenzione ad una condizione imprescindibile da rispettare: per ottenere il Superbonus non bisogna limitarsi alla sola installazione di un impianto fotovoltaico.

 

Ai fini della detrazione 110% del prezzo, l’impianto fotovoltaico oltre a essere su edificio e di potenza inferiore a 20 kW, dovrà essere abbinato ad uno dei tre interventi previsti dal Decreto, ovvero:

  1. l’isolamento delle superfici opache degli edifici, realizzando dunque il cappotto termico;
  2. la sostituzione dell’impianto di riscaldamento, magari con soluzioni più efficienti;
  3. gli interventi antisismici, per una maggiore sicurezza dell'edificio in caso di sisma, fatta eccezione per la zona sismica 4, cioè la meno pericolosa.

 

 

Dunque per ricevere il Superbonus 110% bisogna ottenere un'apposita certificazione (APE) che attesti il miglioramento di almeno due classi energetiche dell'edificio in questione (approfondisci qui).

 

Inoltre, per accedere al Superbonus, i pannelli dovranno essere connessi alla rete elettrica, e l'elettricità non consumata dovrà essere ceduta a titolo gratuito al Gestore dei Servizi Energetici (GSE).

Il Superbonus 110% è applicabile anche per le seconde case: è stato posto solo il tetto massimo di due unità immobiliari per ogni richiedente.

Non tutte le abitazioni possono però richiedere la detrazione, sono escluse infatti le seguenti categorie: abitazioni signorili, ville; castelli, palazzi di pregio storico o artistico.

 

Il Superbonus 110% non è cumulabile con altri incentivi

Chi accede al Superbonus 110% fotovoltaico non potrà accedere ad altre forme di incentivi o agevolazioni. Tutta l’energia prodotta e non autoconsumata dovrà essere ceduta al GSE con il meccanismo del Ritiro Dedicato.

 

I documenti necessari

Per usufruire del Superbonus 110% è necessario produrre diversi documenti, i più rilevanti sono i seguenti:

  1. il visto di conformità che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d'imposta.
    
È un documento che viene rilasciato dagli intermediari che possono trasmettere le dichiarazioni (come i commercialisti) e dai CAF.

  2. l'asseverazione da parte di un professionista che attesti la congruità dei lavori effettuati da un punto di vista sia tecnico sia economico.
    Per tutti gli interventi relativi al rischio sismico, l'asseverazione dovrà essere rilasciata da tecnici incaricati della progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico.
Team ObiettivoZero

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